Giacomo Giuseppe Costa
«Con
la morte del senatore Giacomo Costa, di Lei consorte, la Nazione ha
perduto un sapiente ed integro Magistrato, il mio Governo un operoso
e valente cooperatore, la mia Casa un amico affezionato e fedele.» Il nome di Giacomo
Costa è legato ai più lontani ricordi della mia infanzia.
Mentre scrivo qui, nel giardino della vecchia casa della mia famiglia
materna, rivedo con gli occhi della mente, in questo stesso giardino,
la indimenticabile cugina Rosetta, l'ultima delle figlie di Giacomo
Costa, seduta accanto alla mia Nonna ed alle mie Zie ed intenta a conversare
con loro nella calma serena di un tardo pomeriggio di estate negli anni
trenta. In queste conversazioni cui, diventato piu grandicello, assistevo
con interesse, attratto dallo spirito vivace e brillante di Rosetta,
donna di non comuni intelligenza e cultura, veniva talvolta evocato
il ricordo del suo illustre Padre, che anche la mia Nonna e le mie Zie
avevano conosciuto nella loro giovinezza. Di lui si parlava con venerazione
anche con riferimento alla sua fedeltà alla Monarchia e sempre
lo si ricordava come un Magistrato, e poi Ministro, severo ed integerrimo.
Quando mi recavo a trovare Rosetta (e, fin che vissero, le sue sorelle
Rita ed Ester) nel grande appartamento del palazzo Pesci in piazza Assunta,
mi colpiva, nell'atrio di ingresso, un'antica portantina (poi scomparsa).
In quelle belle sale sentivo aleggiare la memoria di un nobile passato
e ne ero un po' intimidito. Poi invalse 1'uso di accedere, dalla scaletta
secondaria di servizio sita nel cortile del palazzo, nel piccolo salottino,
ove mi recai tante volte a trovare Rosetta durante gli anni della guerra
e in seguito, già adulto, durante i miei soggiorni ovadesi. Ed
ancora piu volte sentii dalla figlia ricordare Giacomo Costa specie
con riguardo alla sua lunga permanenza a Roma, al difficile ambiente
della Capitale ed ai contrasti con Crispi. Per la verita, pur nel rispetto
(quasi timore reverenziale) verso la sua illustre figura, la mia conoscenza
di Giacomo Costa rimase allora alquanto generica. Francesco
Argan , Giacomo Costa
uomo di legge Francesco Argan, Paolo Bavazzano (a cura di), Giacomo Costa e la Ovada della seconda metà dell'Ottocento, Memorie dell'Accademia Urbense (nuova serie) n. 23, Ovada 1997, 139 pp. (6,89 Mb in pdf) Speciale mostra storica, Giacomo Costa, ministro dell'Italia umbertina, Supplemento URBS, Anno XXIV n.1 marzo 2011, pag. 46 (1 pag. in pdf 0,17 MB) |