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Memorie dell'Accademia Urbense

Camilla Salvago Raggi, Giovanni Capecchi e Mario Canepa (a cura di), GUARDARE LA VITA. Marcello Venturi, biografia per immagini, Memorie dell'Accademia Urbense (nuova serie) n. 84a, Ovada 2009, 256 pp.

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Dalla presentazione:

UN ANNO DOPO
Guardare la vita: così Mario Canepa ha suggerito di intitolare questo libro, e mi sembra un titolo azzeccatissimo.
Perché è un libro da guardarsi più che da leggere. Una sorta di album da sfogliare per ritrovare Marcello, in qualche caso, per ritrovarsi insieme a lui. Sono immagini scattate per lo più da me, irriducibile “paparazza”, per alcuni forse importuna (non a tutti piace essere fotografati) ma in questo caso meritevole - me lo dico da me - di aver messo insieme, quasi a “futura memoria” questa iconografia.
Per chi ha conosciuto Marcello saranno familiari le immagini dei treni e delle stazioncine della sua infanzia; come più tardi, quelle dei calzoni alla zuava suoi, e dei compagni delle magistrali. O ancora quelle di Milano, delle prime esperienze giornalistiche e editoriali; e infine quelle di Campale, dei viaggi, degli incontri, degli amici, dei giorni sereni, e del sereno tramonto.
Un grazie dunque prima di tutto all'amico Mario che ha saputo trarre da una quarantina di album le foto più significative, assemblandole, dando loro un ritmo, oltre un senso compiuto. Operazione non facile: ma si sa che per Mario era proprio quel che ci voleva per stimolare la sua creatività.
Marcello ha avuto molti amici, e sarebbe lungo ringraziarli tutti, mi limiterò a ricordare Francesco De Nicola, il primo ad aver dato l’avvio a diverse ristampe dei suoi libri, oltre averne scritto e parlato in molte occasioni: ed infine Giovanni Capecchi, ultimo “biografo” di Marcello, la cui presenza ed amicizia sono stati importanti per lui e certo hanno contribuito a distolglierlo dal pensiero, che certo dovette essersi fatto assillante negli ultimi tempi, della fine.
Questo album vuole essere - per chi l’ha conosciuto e per chi avesse voglia di conoscerlo - un piccolo ricordo “visivo” di Marcello, uomo e scrittore.


Camilla Salvago Raggi