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libro a pag. 9:
La
chiesa di Santa Maria in Vezzulla, più nota come Romitorio,
si incontra appena fuori dall’abitato di Masone, in mezzo ai
campi, leggermente rialzata rispetto a una piana alluvionale alla
conflenza fra il torrente Vezzulla e il rio Taré.
L’edificio ha una radice tardo medioevale, ben leggibile nella
pianta a croce e, in particolare, nelle tre absidi pressoché
integre, tuttavia, la chiesa oggi è nota soprattutto come sacrario
dedicato ai caduti della Resistenza e della lotta partigiana.
Nella cripta sono tumulate 22 salme, delle quali 12 rimaste ignote,
dei 59 ostaggi fucilati per rappresaglia al colle del Turchino il
19 maggio del 1944 dalle SS e dalla marina tedesca, fianco a fianco
con altri caduti par-tigiani provenienti da altre località
come Olbicella e Guastalla, nonché alcuni fra i promotori della
costruzione del sacrario, primo fra tutti lo scrittore masonese Carlo
Pastorino che è stato l’ideatore e il motore, assieme
al quasi omonimo genovese Carlo Pestarino, della ricostruzione della
chiesa sui pochi ruderi risalenti al XII secolo. Una ricostruzione
partita di slancio nella primavera del 1945, sull’onda emotiva
della Liberazione e delle esumazioni dalle fosse comuni, dei discorsi
pieni di fervore e di progetti, quindi proseguita in maniera stentata
nel periodo della ricostruzione e della normalizzazione post-bellica,
salvo essere ultimata nei primi anni Cinquanta, quando ormai il clima
era definitivamente cambiato e altri erano già i temi e i protagonisti
della vita e della politica.(...).