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Non erano trascorsi che pochi giorni dalla scomparsa di Nino Proto
che già, da una prima sommaria ricognizione delle opere figurative
da Lui collezionate, si faceva prepotente l’esigenza di illustrare,
attraverso una mostra questo aspetto poco noto della sua personalità.
In particolare costatammo che fra queste l’assoluta maggioranza
era formata da quadri di A.H. Gagliardo. Con il pittore genovese Proto
e il nipote Franco Resecco avevano stretto legami d’amicizia
sul finire della guerra, quando Alberto era sfollato a Tagliolo con
il fratello Salvatore. Da allora nacque quel rapporto che Remo Alloisio
ha ben descritto (Remo Alloisio, Una singolare amicizia artistica,
in «Urbs», XII, 1999, n.1, pp. 46-47).
È di quei primi momenti il proposito espresso dall’Accademia
di onorare la memoria di Proto attraverso la mostra, che è
ora realizzata. Se da allora diversi anni sono passati, il ritardo
è dovuto solo al tempo trascorso, perché la Loggia di
San Sebastiano – che da subito tutti indicarono come il luogo
ideale – potesse subire quelle trasformazioni che ce l’hanno
restituita come funzionale contenitore di manifestazioni culturali.
Un grazie sentito, dunque, all’Amministrazione cittadina, sotto
i cui auspici e con l’aiuto finanziario della quale la mostra
si svolge, ed in particolare all’assessore Luciana Repetto che
ha puntualmente realizzato il programma d’interventi che hanno
reso possibile l’avvenimento.
Un abbraccio riconoscente a Remo Alloisio, che ha ideato e realizzato
la mostra curandola nei minimi dettagli sicuro del risultato finale.
Un debito di riconoscenza l’Accademia ha anche nei confronti
di Giacomo Gastaldo, che dell’impresa è stato il braccio
operativo, e di Piero Bersi che ha fornito assistenza tecnica alla
redazione del catalogo.
Alessandro Laguzzi
Presidente Accademia Urbense