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Memorie dell'Accademia Urbense

Mario Canepa, i Fantasmi, Memorie dell'Accademia Urbense (nuova serie) n. 48, Ovada 2002, 63 pp.

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Mi domanda se io ci credo al fantasma, quando poi nomina il castello a Laguzzi brillano gli occhi: è un riflesso condizionato. C’è lì anche un ragazzone della pro loco di Montaldeo: lui istituzionalmente deve crederci, sta scritto nelle carte.
Io gli dico che solitamente non credo a niente, figuriamoci ai fantasmi poi! Eppure qualcuno giura di averlo visto, mi dice.
Da quello che mi raccontano è ilfantasma di una monaca di nome Costanza murata viva, pare per ragioni di corna e che certe sere, a suo piacimento, prende su, sale in alto tra i merli della torre e guarda sotto se la guardiamo. Si presume che la suora l’abbia ammazzata, o lasciata morire, un certo Clemente Doria. Ma questo tanti anni fa!, sarebbe tempo perso piangerla adesso.
Guarda che sono Doria anche gli attuali castellani, mi informa Gastaldo, ed è come mi dicesse: se scrivi qualcosa mi raccomando! ... E’ sempre un loro parente, pertanto ... Ma l’ha ammazzata o non l’ha ammazzata?, gli chiedo. Non si sbilancia, non vuole compromettersi per ragioni di buon vicinato: lui è di Lerma.
Per ulteriori informazioni mi mettono in mano un vecchio numero di Urbs con su un articolo di una certa Ferraris che, a proposito del fantasma, cita un certo Martinengo che, a proposito del fantasma, cita un certo Rosi che, sempre a proposito del fantasma ...
Visto che ci hanno provato in tanti, una balla sul fantasma la potrei scrivere anch’io, mi dico. In fondo, credere ai fantasmi è come credere che la giustizia è uguale per tutti. Non disturba.

Mario Canepa