Scarica
il libro in formato pdf (2,70 Mb)
La terza edizione dei Quaderni delle Valli Stura e Orba si
arricchisce di un’opera importante, di un significativo approfondimento
delle tematiche culturali, storiche, architettoniche che restituiscono
a tutti noi passi importanti della nostra stessa identità.
Un’iniziativa editoriale che ha impegnato molto i nostri collaboratori,
il cui impegno e dedizione sia dal punto di vista storico - letterario,
che architettonico - scientifico, che religioso ha consentito in breve
tempo di concretizzare e ricostruire le vicende relative alla Badia
di Tiglieto i cui segni, a otto secoli di distanza, si possono cogliere
ancora oggi e con essi il fascino certi versi misterioso dell’ordine
benedettino, della rapida ascesa e altrettanto rapida caduta del monachesimo
cistercense.
Di questo impegno la Comunità Montana Valli Stura e Orba ha
voluto fortemente farsi il più possibile interprete, proprio
per non disperdere il lavoro importante fin qui compiuto con la collana
dei “Quaderni”, dando continuità ad un patrimonio
di studi, di ricerca, di recupero delle nostre radici in un quadro
di omogeneità con i compiti anche istituzionali del ns. Ente,
che deve guardare alla montagna come risorsa da salvaguardare non
solo nei suoi aspetti ambientali e produttivi, ma anche in quelli
culturali.
La Comunità Montana Valli Stura e Orba ha voluto anche con
quest’opera definire itinerari storici e artistici che possano
“riscoprire” il territorio attraverso una lettura partecipata,
assieme ai loro abitanti, affrontando quindi il problema dello sviluppo
culturale , umano, sociale, secondo criteri di progettazione partecipata,
approccio “dal basso” , valorizzazione dell’identità
delle, tradizioni, dei patrimonio naturalistico, storico, architettonico.
Il risultato conseguito mi pare di notevole spessore e va al di là
di quanto auspicato, fa rivivere miti, spiritualità, sentimenti,
vicende storiche spesso rappresentate come testimonianza importante
per il contributo di conoscenze che porta, in particolare a quanti
fanno riferimento alla montagna come risorsa umana, affiancandosi
in questo a coloro che tuttora la presidiano e la fanno vivere.
La “Badia” quindi vista non soltanto nelle sue valenze
storiche e artistiche, ma anche in rapporto con “il paese Tiglieto”,
con il territorio che lo circonda.
Un’opera quindi che assolve pienamente al suo compito e che
nell’illustrare il periodo storico in cui l’Abbazia è
sorta, si è sviluppata e ha avuto il suo declino, propone passaggi
storico medievali, ricerche scientifico - archeologiche, riflessioni
spirituali - religiose che nulla lasciano al caso e che rappresentano
un’articolata analisi del mondo che fu e che hanno contribuito
non poco a formare il corso dei secoli e della nostra stessa storia.
Di questo siamo sinceramente grati agli Autori del testo che hanno
lavorato con esclusiva opera di volontariato, con intensità
, passione, impegno e una dedizione che credo debbano essere sinceramente
e giustamente rimarcati.
Così come devono essere elogiati i Coordinatori e membri della
redazione che, passo dopo passo, hanno seguito le varie fasi dell’opera,
nonché tutti coloro che, a diverso titolo, hanno collaborato
proficuamente alla sua realizzazione.
Un ringraziamento particolare va rivolto alla Presidente della Provincia
di Genova Marta Vincenzi che, accettando di scrivere la prefazione,
ci ha fatto un grande regalo e un grande onore.
Ringraziamento peraltro che va esteso all’intera Amm.ne Prov.le,
un Ente che ha scommesso e investito più degli altri sul recupero
funzionale dell’Abbazia Cistercense di Tiglieto permettendo
così di risvegliare l’interesse, in tutte le sue varie
articolazioni, sulla “Badia” riconducendo il “bene”
come oggetto di recupero e di interventi conservativi al contesto
ambientale e culturale che lo ha espresso (e su cui con il presente
testo se ne possono leggere con chiarezza e semplicità le vicende)
, secondo una visione globale con programmi ben precisi e finalizzati
che ha consentito la riscoperta e la riappropriazione di una struttura
e di un’area altrimenti perduta.
Il Presidente della Comunità Montana delle Valli Stura e Orba
Antonio Oliveri