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Giambattista Beccaria, omonimo del più
celebre Cesare, è stato uno dci padri dcll'Illuminisrno scientifico
e tecnico in Piemonte ed in ltaha . Grande sempre citato e mai veramente
studiato, newtoniano della prima ora, ha contribuito a diffondere
la nuova scienza frankliniana tanto in Europa quanto negli antichi
stati Italiani . Il fisico torinese, sulle orme di Bacone e dei baconiani
inglesi, ha fatto grande la cultura piemontese del secolo XVIII, crescendo
alla propria scuola alcuni dci maggiori savants vissuti tra
Sette e Ottocento. La raccolta di documenti e materiali, qui per la
pnrna volla trascritti c presentati al pubblico, offre occasione di
riflettere in modo unitario su di un personaggio importante, che ancora
abbisognava di un'indagine complessiva. Inoltre, mette a disposizione
una messe il più possibile copiosa e di fonti e di notizie
(in larghissima parte di prima mano), fornendo altresì lo spunto
per riflettere - a partire da Beccaria e dalle sue scoperte elettriche,
ma non solo - sulla scienza italiana del XVIII secolo, nel suo debito
verso i natural philosophers anglo-americani e in quello
verso la cultura dei Lumi. La storia raccontata in questo libro è
una storia di uomini ed istituzioni, di pratiche ed idee, in quella
cruciale età di passaggio che andò da Newton a Franklin,
come ha voluto indicare l'Autore nel titolo, proseguendo poi sino
a Volta. La vita e la produzione beccariane si svolsero, in effetti,
fra l'eredità delle tradizioni scientifiche che il Settecento
ereditò dal Seicento ed i nuovi indirizzi che l'epoca di Napoleone
avrebbe impresso alla ricerca. Nel delineare questo prospetto, a partire
dal case study del fisico sabaudo, l'Autore ha lasciato intenzionalmente
parlare anche e soprattutto i supporti documentari, capaci di farci
entrare dietro le quinte della storia, illuminando il ritratto d'un
uomo e il suo mondo. Scrivere un saggio di storia accademica della
scienza moderna, che è al contempo una biografia intellettuale:
è questo lo scopo che l'Autore si è prefisso.
Davide
Arecco è ricercatore e docente di Storia della scienza
e della tecnica presso l'Università degli Studi di Genova.
Ha al suo attivo oltre cinquanta pubblicazioni sulla cultura tecnico-scientifica
tra il XVII e il XVIII secolo, con una particolare predilezione per
contesti geografico-tematici quali l'Italia settentrionale ed i paesi
protestanti.