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Dalle
Prefazioni :
L'Accademia
Urbense è lieta di contribuire alla realizzazione di quello
che è stato l'impegno di Giovanni De Luigi in questi ultimi
anni.
Giovanni era capitato fra noi una domenica mattina di circa un anno
fa con il dattiloscritto del suo volume.
Si era già rivolto a Marcello Venturi che lo aveva aiutato
a rendere più agile il suo scritto che era, come Lui, garbato
con un che di antico.
Quando si era trattato di pubblicarlo era stato consigliato di rivolgersi
all'Accademia.
Quel giorno, mite, paziente, un po' spaesato ci parlò di quell'esigenza
che era nata in Lui, uno fra i pochi superstiti coinvolti del crollo
della diga di Molare, di testimoniare l'immane sciagura che quattordicenne
lo aveva risparmiato.
Da allora nonostante la sua vita procedesse normalmente il matrimonio,
il successo nel lavoro (funzionario del Comune di Genova) egli era
andato raccogliendo informazioni, e documenti sui lontani eventi che
ora in pensione aveva utilizzato per la stesura di questo lavoro.
Da allora lo avremmo rivisto più volte per concordare con Paolo
Bavazzano le scelte iconografiche per il Volume e con Giacomo Gastaldo
per mettere a punto i dettagli sui possibili finanziamenti all'opera,
sempre gentile disponibile ed entusiasta man mano che vedeva avvicinarsi
la realizzazione.
Ora è triste per noi il fatto che il libro esca postumo, che
un disegno imperscrutabile, abbia negato a Giovanni di vedere fresco
di stampa il suo lavoro. Ma poichè crediamo che gli uomini
continuino a vivere nel ricordo e nelle loro opere ci consola pensare
che con questo libro Giovanni De Luigi è ancora con noi.
Dott. Arch. Giorgio Oddini