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Memorie dell'Accademia Urbense


Filippo Piana, Storia del gioco del tamburello, Memorie dell'Accademia Urbense (nuova serie) n. 20, Ovada 1995, 208 pp
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Un libro sul tamburello? Perché no? C'è sempre da imparare. Perbacco, ma chi se l'immaginava così? Il tamburello, dico, sport o gioco, che ha una sua illustre storia. Che il libro, redatto con infinita pazienza e certosina cura da Filippo Piana, riporta. Per intero.
Filippo Piana, nella vita ingegnere, ufficiale di complemento degli Alpini, ha affrontato questo lavoro ponderoso e profondo con l'ostinazione e il valore che è tipico bagaglio delle nostre meravigliose truppe di montagna. Alpino lo si è per tutta la vita. E Piana ha fatto di questo motto antico il suo scudo per affrontare questo testa a testa con il tamburello. Così è grazie a lui che apprendiamo la storia antichissima di questo gioco, amministrato dalla Federginnastica (chissà se il prof. Bruno Grandi, presidente della F.G.I. e vice del C.O.N.I., ne era al corrente) per i primi anni, fino a darsi una sua organizzazione. Ma sempre grazie a Piana veniamo a conoscere i personaggi mitici, i campioni famosi, i grandi nomi: da Bagnasco e Tasca a Bruzzone e Carrena, dai Barlottini a Conrotto e Toffoli, da Caneva a Mara. E poi le società, per noi soltanto nomi aridi come Quaderni e Bussolengo, Barabino e Salvi, Castell'Alfero e Murisengo, San Floriano e Valgatara, che Piana ci ha fatto rivivere come si conviene ad uno sport vero che ha le sue culle, il suo pubblico, i suoi tecnici, i suoi assi.
Lode sperticata? Sì, ma preceduta da tanta meraviglia e poi ammirazione per un lavoro che deve essere costato a Piana quanto decine di scalate nel tempo, per trovare tutti i nomi, gli episodi, i personaggi, le situazioni. Sports di maggior fama come pallavolo e rugby, hockey pista e pallamano, hockey ghiaccio e baseball potrebbero andare fieri di avere un testo così completo e ricco di informazioni.
Bravo, ingegner Piana e grazie. D'ora in avanti sapremo qualcosa di più vergando alla domenica sera la consueta notiziola sul campionato. L'ignoranza è retaggio del passato. Ma solo perché ora c'è questo testo sacro.
Complimenti e buona lettura.

Carlo Gobbi (La Gazzetta dello Sport)