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I grandi cambiamenti sociali e politici degli ultimi anni e la crisi
delle ideologie hanno prodotto una sorta di relativismo etico e culturale
in cui si dissolvono le certezze del passato nell'indifferenza verso
il sociale e nell'agire per il presunto interesse contingente.
Mai come
oggi, il ruolo della storia assume le connotazioni di "risorsa
strategica" per costruire un futuro che appartenga a tutti.
"Il tempo è la sostanza di cui l'uomo è fatto"
e la memoria attraversa la dimensione della temporalità. Il
tempo è una sequela di momenti, di fatti, di punti di riferimento
a cui ciascuno e tenuto a dare significato e connessione.
Conoscere la storia del proprio Paese è come dare le fondamenta
ad una costruzione.
Sapere ciò che è avvenuto nel passato significa valorizzare
il presente, dargli un lustro diverso, significa far parlare luoghi
e cose.
Piu specificatamente, in tempi recenti è stata proposta una
nuova categoria storiografica denominata "storia di paese ".
Parimenti è utile sottolineare che essa è un sottoinsieme
della storia di una civiltà, e conseguentemente, la storia
locale ci rimanda ad una dimensione piu ampia della civilta cui si
riferisce, proprio nel suo divenire storico. Dunque, una buona conoscenza
della nostra storia locale significa acquisire, sapere, favorire la
conoscenza precisa delle relazioni esistenti tra uomo e territorio
e produce la consapevolezza di come strutture o eventi più
generali si riflettano su di una comunità.
Resto convinto che il divenire di una civiltà passa dalla consapevolezza
e dalla percezione delle storie "locali ", come le tracce
lasciate dal divenire storico costituiscono una più corretta
lettura di un territorio.
Sul piano formativo, infine, la storia locale può contribuire
in modo importante all'educazione civica, al rispetto per l'ambiente
e alla formazione dell'identità.
In quest'ultimo senso, una corretta percezione del rapporto tra storia
locale, regionale, nazionale, europea e globale può essere
determinante per acquisire la coscienza che l'identita sociale è
fatta sì di differenze e di asimmetrie, ma anche e molto spesso
di parallelismi e di percorsi condivisi. Quindi, la dimensione micro
può essere utilmente sperimentata come una sorta di "apertura
originaria" in chiave storica: l'apertura permessa dal rapporto
più ravvicinato con le cose che ci circondano, il quale tuttavia
rinvia immediatamente ad altre esperienze e dimensioni che ci trascendono
e che trascendono il nostro consueto, e spesso angusto, orizzonte.
Il Sindaco della Citta di Ovada
Luigi Oddone