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Dalla
Presentazione:
È
con vero piacere che accogliamo nella nostra collana questa pubblicazione
che illustra l'attività di un Istituzione che da anni si è
fatta luogo di incontro e di diffusione di un aspetto molto particolare
della nostra civiltà materiale, 'Il Museo Storico dell'oro
italiano'.
L'Accademia Urbense rivendica l'averne accompagnato i primi passi
quando il Dr. Giuseppe Pipino, che del Museo è fondatore e
instancabile animatore, ne poneva, con le sue ricerche storiche, le
necessarie premesse. La raccolta dell'oro è iniziata nella
più remota antichità, ma le prime testimonianze certe
risalgono all'anno 1000 e al 1212 affermava Pipino, citando i
documenti in oggetto, durante una conferenza tenuta ad Ovada nel 1979,
che dava l'avvio a questa collaborazione e che ricordo ancora con
piacere. Seguiva poi, nell'81: «La corsa all'oro nell'Orba»
a Silvano, che ha iniziato a render popolare la passione per questa
attività.
Frattanto i materiali che Pipino andava raccogliendo dagli anni '70,
nel corso di ricerche storiche e minerarie sui giacimenti auriferi
della Val Gorzente e sulle sabbie aurifere dell'Orba, andava accumulandosi.
In seguito l'aver esteso queste ricerche praticamente a tutta Italia
lo portava a raccogliere una messe tale di dati e di testimonianze
da dar origine, quasi naturalmente, nel 1981, al museo, la cui prima
sede era Casal Cermelli.
Successivamente, l'offerta dell' Amministrazione di Predosa che metteva
a disposizione più ampi locali, faceva trasferire il Museo
in quel Comune.
Da allora si sono succedute le iniziative che vasta eco hanno destato
in campo nazionale ed anche internazionale, risonanza testimoniata
dalla mole di notizie apparse sui giornali, di cui la presente raccolta
rappresenta soltanto una scelta. Meno nota, ma indicativa del valore
culturale del Museo, è la collaborazione richiesta e fornita
a varie università per la compilazione di Tesi di Laurea (Torino,
Milano, Perugia, etc...), al Politecnico di Torino, all'Associazione
Nazionale degli Ingegneri Minerari, al Corpo Forestale dello Stato.
L'ultima di queste collaborazioni, in ordine di tempo, è quella
con l'Associazione Mineraria Subalpina, alla cui mostra, in corso
di svolgimento, partecipano materiali provenienti dal museo.
Tutto questo grazie soltanto all'opera disinteressata ed entusiasta
del Dr. Pipino, coadiuvato talora da altri appassionati, e senza gravare
minimamente sulle casse del Comune.
Poiché i locali, in cui oggi il Museo è ospitato, sembrano
destinati a sparire, mi piace concludere questa presentazione, con
l'augurio che l'Amministrazione Ovadese, come ha trovato degna sede
al Museo Maini, sappia offrire generosa ospitalità a un'istituzione
che si è resa tanto benemerita.
Alessandro
Laguzzi
Accademia Urbense