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Da pag. 3:
«Rocca
Grimalda si onora di due uomini distinti, (...) Carlo Barletti delle
Scuole Pie, fu uno dei più illustri fisici che fiorissero in
Italia negli ultimi lustri del secolo XVIII. Le sue produzioni e massime
quelle riguardanti i fenomeni elettrici fecero si che lo vollero sozio
le reali accademie delle scienze di Torino e di Mantova, l'istituto
di Bologna, la società italiana, ed altre accademie;
ebbe la cattedra di fisica sperimentale, e poi quella di fisica generale
nell'Università di Pavia. Delle molte sue opere, che tutte
sono apprezzatedai dotti, è fatto cenno nella biografia medica
del chiarissimo cavalier Bonino.».
I pochi cenni che il Casalis dedica a Carlo Barletti sembrano fatti
più per destare la nostra curiosità che per appagarla.
In seguito gli scritti dello scolopio Padre Leodegario Picanyol, storiografo
dell'ordine e autore di alcuni saggi dedicati al nostro Fisico, vengono
solo in parte incontro al nostro desiderio di conoscenza.
Sicchè, nonostante le prime rispose che lo studioso calasanziano
ci fornisce, il nostro Autore continua ad essere poco conosciuto,
ed è ancor lecito chiederci: « Chi era Carlo Battista
Barletti? Quali sono le vicende che ne hanno oscurato la fama condannandolo
ad un lungo oblio? Che ruolo ebbe nell'avanzamento degli studi scientifici
del suo tempo? ».
Questo lavoro, che è il sunto di un più ampio studio
intrapreso dallo scrivente, si prefigge di dare una prima risposta
a questi interrogativi partendo dai materiali ad oggi disponibili,
in particolare le sue opere a stampa, i carteggi del Volta e dello
Spallanzani che sono stati pubblicati, le poche lettere ed opere manoscritte
che sono al momento note, rimandando ad un secondo tempo una ricerca
archivistica che sembra fin da ora destinata a essere ardua. [...]